la scatola di plexiglass è parte dell’opera, non serve solo per preservarla ma determina i limiti, da terra a cielo dell’antica colonna classica, che vive e si anima benché soffocata nello spazio, stretta nei limiti imposti dalla materia. La sua storia è tanto pesante quanto il materiale di cui è fatta, il piombo. Nella trabeazione si segnala un certo movimento, qualcosa sgorga e sembra intrappolarsi: è una nuvola di occhi, presenze e testimoni nei secoli di tante bellezze. Sono gli occhi, anche i nostri, di tutti noi, che si nutrono di classicità. La colonna si trova sospesa su uno stilobate che, nell’architettura greca, costituisce il basamento. Colonna più stilobate, in piombo, si alleggeriscono in quanto una sottile energia sorge formando uno spessore, sottile gradino di luce, che consente di vedere sotto alle fondamenta, per suggerire di cercare le prove dell’infedeltà della storia, conservata in questo scrigno come un segreto. Questo piano attraversato dalla luce tagliente rende leggera la colonna albero. Tutto l’insieme appoggia, quasi a riposare, su un piano trattato con patina d’argento che ha inghiottito l’occhio della luna, il rilievo in primo piano. Anche perché la luna è la più assidua testimone notturna dell’infedeltà. .