Ancora non è giorno eppure non è notte, allora cosa sono le tre del mattino?
È l’ora peggiore, è l’ora in cui sei inchiodato, solo, l’ora in cui devi fare i conti con la tua vita. È l’ora in cui soffri nell’immaginazione. Pensi a un problema per volta, quello è troppo grande, la pandemia non si risolverà. Sei solo, ti senti nudo, esposto. Sei solo, solo, e senti l’eco del tuo dolore ed è meglio non svegliare nessuno. Cerchi i ricordi sparpagliati per terra come le perle di una collana, ti arrovelli, non sai come uscirne.
Non li trovi sono finiti negli angoli bui, finalmente comincia a filtrare qualche luce, arriva l’alba. Senti che in giro si muove qualcuno. Arriva l’odore del caffè, risale la vita.
E anche i tuoi problemi cominciano ad essere più dimensionati. Aspetti e provi a pensare in qualche modo farò.
Ti sale il coraggio del ricominciare assieme alla luce dell’alba.